Dischi

Ho sempre vissuto in mezzo ai dischi, ne ho comprati tanti e ascoltati molti di più.
Inevitabile che, in un modo o in un altro, finissi per occuparmene...


 

EIGHTIES COLOURS REISSUES
In seguito all'uscita di "Eighties Colours. Garage, beat e psichedelia nell'Italia degli anni Ottanta" si è risvegliato l'interesse nei confronti della scena neo-Sixties italiana.
Con Tiziano e Jacopo dell'etichetta indipendente Area Pirata, che aveva già pubblicato un paio di dischi di band dell'epoca (i leggendari Not Moving e i Four By Art), abbiamo pensato di creare una collana di ristampe dedicate ai gruppi garage, beat e psichedelici italiani degli anni Ottanta.
Una sorta di "Nuggets" tricolore per riscoprire le gemme nascoste del nostro underground.
Questi i titoli fin qui usciti:

NOT MOVING Flash On You

OUT OF TIME Stories We Can Tell & More

THE SICK ROSE Blastin' Out...plus

THE BACKWARDS Eerie Thoughts Collection Pt. 3

THE LIARS The True Sound of The Liars

THE SICK ROSE Shaking Street + Double Shot E.P.

FOUR BY ART The Early Years '82 - '86
NOT MOVING Land Of Nothing
 


 

VV.AA. WELCOME BACK TO THE EIGHTIES COLOURS
Psych Out, 2012

Una raccolta nata da un'idea del vulcanico Lodovico Ellena degli Effervescent Elephants, subito accolta da Cosimino Pecere della Psych Out, che ho avuto il piacere e l'onore di coordinare.
In qualche modo è la prosecuzione ideale del discorso iniziato con il volume "Eighties Colours". Come racconto nelle note di copertina che trovate qui sotto...

Quando, quasi cinque anni fa, iniziai a scrivere quello che sarebbe diventato “Eighties Colours. Garage, beat e psichedelia nell’Italia degli anni Ottanta” non avrei mai immaginato ciò che è poi realmente accaduto.
L’uscita del libro ha avuto l’effetto di risvegliare il fuoco che covava sotto la cenere, di riaccendere l’interesse verso una stagione creativa che evidentemente, come usano dire gli inglesi, era gone but not forgotten…
Durante le serate di presentazione di “Eighties Colours” su e giù per la Penisola si respirava ancora una volta il desiderio di stare assieme, l’elettrizzante sentirsi parte di una piccola comunità di carbonari, la gioia di ritrovarsi con amici vecchi e nuovi per condividere un happening underground. Esattamente come accadeva venti/venticinque anni prima nei club sotterranei di tutta Italia. Nel frattempo alcuni gruppi avevano ripreso da un po’ la loro traiettoria artistica suonando dal vivo e pubblicando dischi (spesso bellissimi), altri hanno incrociato il loro ritorno con l’uscita del libro, altri ancora si sono incredibilmente rimessi assieme dopo lustri di inattività: tutti sono stati felicemente investiti dal vortice di entusiasmo ricreatosi attorno alla fertile stagione neo-Sixties italiana. “Welcome Back To The Eighties Colours” vuole essere la celebrazione di questo momento di grazia. Sin dal titolo è evidente il legame ideale, il fil rouge, con il movimento underground che prese il “la” proprio con la leggendaria compilation pubblicata da Claudio Sorge nel 1985 per la sua Electric Eye.
Il disco che tenete in mano, nato da un’idea del vulcanico Lodovico Ellena, non è una semplice rilettura nostalgica del passato, ma la fotografia di cosa sta ancora oggi accadendo nel rigoglioso sottobosco tricolore che trasuda di suoni garage, beat e psichedelici. È allo stesso tempo un tributo incrociato, un’esplosione di creatività, una cascata di note, canzoni e buone vibrazioni. I colori degli anni Ottanta continuano a esplodere: welcome back!

Ascolta il disco in streaming su ROCKIT

 

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THE SICK ROSE - The Month of The Rose
Onde Italiane, 2012

"The Month Of The Rose" è la stampa su vinile del primo demo dei Sick Rose, uscito originariamente nel 1984.
Di questo disco ho realizzato soltanto le note di copertina su richiesta dell'etichetta, la torinese Onde Italiane, che ha deciso di far venire nuovamente alla luce tesori nascosti del nostro underground. Non ristampe, nel senso stretto del termine, ma materiale inedito, demotape, tracce live, outtakes...

Nel grigiore metallico degli anni Ottanta una generazione di giovani musicisti trovò un’originale via di fuga guardando indietro attraverso il caleidoscopio multicolore dei favolosi Sessanta. Sulla scia di ciò che stava accadendo nello stesso periodo negli States e nei paesi scandinavi, anche in Italia prese piede una sorta di rinascimento neo-Sixties. A Torino, l’epicentro di quell’incredibile sisma musicale, nel novembre del 1983 si formano i Sick Rose, una delle band destinate a diventare uno dei nomi di punta della scena. Innamorato del nascente movimento del Paisley Underground così come delle originali formazioni garage e psichedeliche dei Sixties, il ventenne Luca Re decide di formare un gruppo che si inoltri per quegli affascinanti sentieri musicali. Va da Rock&Folk, un noto negozio di dischi della città, e mette un annuncio in bacheca: “The Sick Rose, band neopsichedelica cerca batterista, chitarrista, tastierista e bassista”. La prima risposta arriva nel giro di una settimana: è il chitarrista Diego Mese a farsi vivo. Pochi mesi dopo, con una line-up completata da Maurizio Rubinetti alla batteria, Massimo Smeriglio alle tastiere e Davide Forno al basso, i Sick Rose sono già in studio a registrare il loro primo demotape. Che oggi finalmente abbiamo la possibilità di ascoltare per la prima volta su vinile. Sette canzoni, cinque originali e due cover (“Something I Think About” dei Blues Magoos e “You’re Gonna Miss Me” dei 13th Floor Elevators) che ci restituiscono il sound grezzo e ancora un po’ acerbo della primissima formazione della band. Sette episodi bellissimi nella loro freschezza naïf. “The Month Of The Rose” è uno strumentale dal fascino folk-rock, “A Strange Walk” e la più aggressiva “Again” iniziano a delineare il versante garage-pysch del gruppo con un ipnotico giro di tastiera, mentre “Janet Rye” e l’evocativa “The Threat Of Memories” assumono i contorni di ballate visionarie. Il garage-punk aggressivo che diventerà, da lì a breve, il marchio di fabbrica dei Sick Rose arriva con “Do You Live In A Jail” che nel 1985 finirà sull’epocale raccolta “Eighties Colours”, pubblicata dalla Electric Eye di Claudio Sorge. Su suggerimento dello stesso Sorge, e con il nuovo bassista Maurizio Campisi, nell’estate dello stesso anno la formazione torinese registra un promo di quattro canzoni da inviare a Greg Shaw della Bomp/Voxx. Una cassettina di cui si erano perse le tracce negli archivi del gruppo e il cui contenuto troviamo oggi tra questi solchi. Il sound dei Sick Rose si è fatto più aggressivo e trascinante, a partire dall’esplosiva “Burn Baby Burn” seguita a ruota dalle più fumosa “Don’t Come With Me”, dalla cover di “Every Night A New Surprise” dei Moving Sidewalks e dalla prima versione di quella “Get Along Girl” che, opportunamente rivisitata, segnerà l’epocale debutto su 45 giri della band. Con il nuovo tastierista Massimo Aluffi, il gruppo firma il grintoso remake di “Things Gettin’ Better” di Kenny and the Kasuals, poi pubblicato sulla compilation “Tracce ‘85”. È il brano che chiude “The Month Of The Rose”, una raccolta unica e preziosa che fotografa i primi passi di una band che, da lì a breve, si trasformerà in una leggenda. Non soltanto dell’underground italiano, ma della scena garage mondiale.

 


 

VV.AA. - WHERE THE ACTION IS
Living Eye, 2001

Il tributo italiano ai Radio Birdman. Un'idea che mi ronzava in testa da anni. Almeno dal 1997 quando stavo a Londra e dalle cabine telefoniche rosse chiamavo in Italia Rob dei Temporal Sluts (che dal vivo già rifacevano "Hangin' On") e gli dicevo che avremmo dovuto celebrarlo con un disco, il nostro sconfinato amore per Deniz Tek e compagni.
Quando qualche anno più tardi furono pubblicati i due volumi di "Flattery", tributo internazionale con le migliori band della scena rock'n'roll planetaria, capì che l'intuizione era giusta e che dovevo inseguire quel sogno.
Sul finire del 2001 - racchiuso nella bellissima copertina disegnata da Max "Pedro" Petrongari e con le note firmate da Deniz Tek, - finalmente pubblicai questo CD con dodici delle migliori formazioni rock'n'roll/punk italiane che nel loro DNA portavano impresso il segno del più leggendario gruppo australiano di tutti i tempi.

Questa la tracklist:
CRUMMY STUFF Do The Pop
MEN OF MISTERY Monday Morning Gunk
ALLEY 'GATORS Burned My Eye
KILLER KLOWN Aloha Steve & Danno
LOOSE Anglo Girl Desire
SONIC ASSASSIN Love Kills
MEAT FOR DOGS Time To Fall
THE DRASTICS Murder City Nights
VIOLA LEE BAND Snake
SARTANA Crying Sun
THEE S.T.P. New Race
TEMPORAL SLUTS Hangin' On

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